Un post che di erotico non ha neanche il titolo
Infatti sì, non c’è niente di erotico in quello che sto per raccontare. C’è solo troppa demenza e superficialità, e probabilmente anche un pizzico abbondante di stronzaggine – no, non sto parlando di me, non adesso.
Ma andiamo con ordine: che rapporto avete con le vostre mammelle? Tutto ok? Si comportano da brave mammelle? Se è così, bella per voi. Se non lo è, tutti calmi perché dall’Inghilterra arriva la soluzione. Se desiderate migliorare la vostra relazione con loro, se volete che siano più presenti ed estroverse, mammelle da concorso di bellezza in prima serata su Real Time, fatevi un Tittooing.
Vediamo cos’è e perché è nato, che davvero nessuno gliel’hai chiesto:
immaginate 2 parole, tit e tatoo, poi pensate in un brainstorming di giorni e giorni con molte persone, tutte estremamente creative, al termine del quale verrà fuori una nuova parola, con annessa una nuova moda: tittooing. Dunque tutta ‘sta materia grigia per uscirne con una merda di neologismo sincratico. Facciamo un applauso ai creativi, dai!
Avrete capito che tit in inglese significa tetta e che tatooing corrisponde a taturare, in esperanto. Perciò il titooing non è altro che il tatuaggio delle areole; si ricalcano con l’inchiostro in modo che il contorno sia più marcato ed evidente, o il colore più vivace e brioso.
Che fai, non li spendi 1.400€ per dare più protagonismo alle tue areole? Se ti dice bene ti dura anche 18 mesi. Soldi ben spesi.
Non so se siano più stupidi gli inglesi che lo hanno inventato, quelli/e che se lo fanno, io che lo racconto o voi che continuate a leggere queste righe insulse e prive di valore. A voi la scelta, anche se l’ultima opzione a me sembra la migliore.
Comunque sia: da uno a dieci, quanto è cazzona la razza umana?
Infinito, risponderebbe un certo Einstein.
Immagini di Bruno Metra & Lawrence Jeanson
In the media we are bombarded by images of others. Magazines, cinema and television keep creating and imposing codes that become social references. What one must look like, how to wear make-up, what clothes to wear, how to behave. The act of representation has taken over what’s real. Bruno Metra
NOTA:
In un primo momento, il tittooing era una pratica chirurgica utilizzata dalle donne che si sottoponevano ad un’operazione al seno, per una malattia mammaria o per una mastectomia, per far sì che le due mammelle fossero uguali. Allora sì che aveva un senso: aiutarle a superare il trauma di vedere il loro corpo cambiato, soprattutto dopo aver subito la rimozione di un seno.
Sembra quasi che le cose si inventino per un proposito e terminino utilizzandosi per un altro, che praticamente non c’entra un emerito cazzo con il primo.
“Su quest’ultimo punto non ho niente da aggiungere”, direbbe l’Eistein di qualche riga fa.
Fonti:
Público.es
The Telegraph
“infinito” è troppo poco.
Hai pienamente ragione. Che tristezza.
Sono un fan del naturale.
Ribrezzo.
Immaginavo.
Sono così prevedibile?
Figo! Posso farlo anche io?
(ormai non sanno più cosa inventarsi)
Molto belle le foto che hai scelto x l’articolo, molto divertente il contenuto. Boiata magistrale il tittoing ma ormai sono instupibile in riguardo alla stupidità umana
Io invece credo che la stupidità umana possa ancora sorprenderci (in Italia soprattutto…).
Da rimpiangere i tempi in cui con la dinamite ci facevano saltare le persone. Ma dormiamo sonni tranquilli, arriverà sempre un peggio, probabilmente anche un paio di peggio.